Studenti in crisi, ma anche famiglie… in crisi! Questo è il periodo in cui i ragazzi che frequentano la terza media si trovano a dover prendere una decisione molto importante per il loro futuro, ovvero scegliere la scuola superiore a cui iscriversi. Sì… Ma quale?
Alcuni studenti hanno le idee abbastanza chiare rispetto alla scelta delle scuole superiori, ma la maggior parte di essi, invece, è confusa e non sa bene quale potrebbe essere il tipo di scuola dove iscriversi. Alcuni studenti sono talmente indecisi da non riuscire ad esprimere alcun tipo di preferenza: è anche vero, da una parte, che si tratta di una scelta importante e che i ragazzi di terza media, in fondo, hanno solo 13/14 anni e, nonostante la loro giovanissima età, sono chiamati ad esprimersi rispetto ad una scelta che potrebbe rivelarsi fondamentale per il loro futuro. Spesso, sono i genitori a supportare i propri figli in questa decisione così importante.
Ma, in concreto, cosa possono fare i genitori per sostenere i propri ragazzi nel modo più corretto?
Prima di provare a rispondere a questa domanda, preme porre una premessa: molti genitori si arrabbiano o si sentono delusi perché i propri figli sono confusi o non esprimono preferenze tra il vasto ventaglio di scelta delle scuole superiori. Sarebbe opportuno evitare di far sentire questi ragazzi “sbagliati” o “inadeguati” solamente perché non hanno le idee chiare circa la scelta: ricordiamo, come già detto prima, che si tratta di una decisione importante per il futuro e che i ragazzi che sono chiamati a scegliere come proseguire gli studi hanno, in fondo, solo 13/14 anni, quindi non dobbiamo dare per scontato che possiedano quella capacità di essere “lungimiranti”, ma soprattutto una conoscenza approfondita di sé, così come può essere per un adulto. Inoltre, i ragazzi che a quell’età già sanno quale indirizzo scegliere per le scuole superiori sono l’eccezione, piuttosto che la regola.
In generale, affinché la scelta della scuola superiore sia il più possibile ragionata e consapevole, si potrebbe incoraggiare lo studente a partecipare ai diversi “Open Day” organizzati dai vari istituti superiori, in modo tale che lui stesso possa ascoltare quali sono le opportunità formative offerte, le materie presenti, la presenza o meno di attività laboratoriali e pratiche nonché gli eventuali sbocchi lavorativi; quindi, sarebbe molto utile evitare che i genitori si rechino da soli agli “Open Day”, escludendo il proprio figlio.
Un’altra indicazione utile, ai fini della scelta, sarebbe quella di prendere in considerazione i risultati forniti dai test di orientamento: spesso, infatti, molte scuole mettono a disposizione un servizio di “orientamento” somministrando dei questionari agli studenti che forniscono indicazioni generali sulle predisposizioni personali, le proprie abilità e competenze, nonché le preferenze dei ragazzi; anche chiedere un consiglio alle insegnanti delle scuole medie, le quali nel corso degli anni hanno avuto modo di apprezzare i punti di forza dei propri studenti, potrebbe essere opportuno.
Nella scelta delle scuole superiori, andrebbe evitato che lo studente scelga in base a quello per cui optano i propri amici, cugini, conoscenti… (“Mi iscriverò al tale istituto perché in questo modo posso seguire il mio amico del cuore…” oppure “Scelgo la tale scuola superiore per seguire mio cugino…”): infatti, il rischio è che il ragazzo affermi di essere interessato ad una determinata scuola solamente perché si è lasciato influenzare dalle scelte degli altri e non perché vi sia un reale desiderio di frequentare quel determinato istituto.
Sarebbe utile anche evitare che lo studente si iscriva in una determinata scuola solamente perché è “facilmente raggiungibile”, “è vicino casa”, “è di strada quando mamma/papà vanno a lavoro, così possono accompagnarmi/venirmi a riprendere”, “ci va già mio fratello grande, così con un unico viaggio, mamma/papà possono accompagnarci tutti e due”: un po’ come per il punto precedente, scegliere un istituto solamente perché “ci va già un amico” o perché “resta comodo” in termini di vicinanza rispetto alla propria casa o al posto di lavoro dei genitori, può far incorrere nel rischio che lo studente inizi il suo nuovo percorso scolastico senza un reale interesse per la scuola scelta e per le materie che verranno affrontate. Rispetto a questo punto specifico, occorre anche considerare che i ragazzi, a questa età, iniziano ad essere più autonomi negli spostamenti (mezzi pubblici/mezzi propri condotti dai ragazzi…) e che, quindi, il “sacrificio” da parte dei genitori di dover accompagnare i ragazzi a scuola può essere limitato solamente al primo periodo, poi una volta che il proprio figlio mostra di essere autonomo nello spostamento fino alla scuola, potrà provvedere da solo al viaggio di andata verso l’istituto e di ritorno alla propria abitazione. Infine, preme aggiungere che lo spostamento per il raggiungimento della scuola ed il ritorno a casa sono esperienze spesso condivise tra gli studenti, quindi è molto facile che si formino gruppetti di ragazzi che affrontano insieme i vari spostamenti, potenziando la loro autonomia e andando a creare, allo stesso tempo, occasioni di condivisione sociale.
Scegliere la scuola superiore può rivelarsi una scelta non semplice, come detto, soprattutto quando lo studente mostra di non avere le idee molto chiare circa il proprio futuro. In generale, sarebbe opportuno tenere a mente che la scelta della scuola superiore rappresenta una decisione molto importante in termini di opportunità per lo studente: andrebbero, quindi, assecondate le predisposizioni personali dei ragazzi, le loro passioni, attitudini e aspirazioni, aiutandoli e sostenendoli nell’esprimere le proprie preferenze in serenità, in modo tale da non trovarsi poi nella spiacevole situazione di dover affrontare per cinque anni delle materie ed un programma formativo che non suscitano interesse nel ragazzo ma che, anzi, alimentano lo scoraggiamento e la demotivazione con conseguente rischio di andamento scolastico irregolare e drop out.